L’ONU ha siglato un accordo storico, denominato Trattato d’Alto Mare, per la tutela della biodiversità marina al di fuori delle giurisdizioni nazionali. L’obiettivo è di proteggere il 30% degli oceani del mondo entro il 2030, regolare l’accesso e l’uso delle risorse marine e destinare maggiori fondi per la conservazione dell’ambiente marino. Il Trattato dovrà essere ratificato dai governi degli Stati membri e rappresenta un passo fondamentale verso l’obiettivo globale del 30×30, concordato nella Convenzione sulla diversità biologica a Montreal.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato l’importanza dell’intesa e si è impegnata a investire 40 milioni di euro per la sua ratifica e applicazione. La notizia assume una rilevanza ancora maggiore in questo Decennio delle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile, un’iniziativa globale coordinata dall’Unesco che indica il ruolo delle scienze del mare nella promozione dello sviluppo sostenibile e nell’implementazione dell’Agenda 2030 Onu e dei suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il recente trattato, noto come BBNJ, prevede limiti alla pesca, alle attività di esplorazione e all’accesso alle zone di navigazione, come anche una conferenza annuale per discutere questioni pertinenti. Questo accordo rappresenta una svolta significativa dopo quasi due decenni di discussioni. SIR Agenzia di Informazione, riporta le parole del Segretario generale dell’ONU, António Guterres, il quale ha dichiarato che è fondamentale per affrontare la crisi climatica, la perdita di biodiversità e l’inquinamento e ha riconosciuto il sostegno delle organizzazioni non governative, della società civile, delle istituzioni accademiche e della comunità scientifica.
Il trattato è di particolare importanza per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e del Quadro globale per la biodiversità di Kunming-Montreal, che prevedono la protezione di un terzo della biodiversità mondiale entro il 2030, sulla terra e sul mare. Come riporta ESG News, l’accordo di Kunming-Montreal si propone di proteggere il 30% della biodiversità del pianeta entro il 2030 e ripristinare il 30% degli ecosistemi marini e terrestri, con l’obiettivo di fermare la distruzione degli ecosistemi entro la metà del secolo.
La Senior Programme Officer per Ioc-Unesco, Francesca Santoro, ha commentato che l’approvazione del Trattato per l’Alto Mare è un avvenimento storico che consentirà di tutelare le aree fuori dalla giurisdizione nazionale, che rappresentano circa il 50% della superficie del pianeta, e istituire aree protette per almeno il 30% della superficie del pianeta entro il 2030.