La produzione e l’impiego di energia costituiscono oltre il 75% delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea. È cruciale decarbonizzare il sistema energetico dell’UE per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2030 e per realizzare la strategia a lungo termine dell’UE di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
Parole incoraggianti e allo stesso tempo forti, quelle della Direttrice del programma Europeo (Ember) Sarah Brown all’inizio del 2024, anno cruciale per il settore sopratutto in Europa.
A favore di tali dichiarazioni esistono numerosi studi in questo senso (EU Energy Outlook, 2023).
- Collasso senza precedenti della generazione di carbone e gas. La generazione di energia da fonti fossili nell’UE è diminuita del 19% nel 2023, con la produzione di energia da carbone scesa del 26%. L’energia solare e eolica ha registrato un aumento simile, mentre la generazione di gas è diminuita del 15%. Questo segna il quarto anno consecutivo di declino nella generazione di gas, che rappresenta ora il 17% della generazione totale dell’UE nel 2023.
- Crollo record delle emissioni nel settore elettrico dell’UE. Le emissioni nel settore elettrico dell’UE sono diminuite del 19% nel 2023, segnando un nuovo record e superando il calo del 13% registrato nel 2020 durante la pandemia di Covid-19. Rispetto al picco del 2007, le emissioni sono diminuite del 46%. Undici paesi hanno registrato i loro più grandi cali di emissioni di sempre. La crescita dell’eolico e del solare è stata il principale motivo di questo calo, insieme a una riduzione della domanda di elettricità, che è diminuita del 3,4% nel 2023. La domanda complessiva nel 2023 è stata inferiore del 6,4% rispetto al 2021, con circa un terzo di questa diminuzione attribuibile alla riduzione del consumo di elettricità industriale.
- L’energia eolica supera il gas per la prima volta. Nel 2023, l’energia eolica ha registrato una crescita record, generando 55 TWh in più rispetto all’anno precedente e superando per la prima volta la produzione di energia del gas. Con 475 TWh prodotti, ha anche superato l’energia generata dal carbone. Sebbene siano stati installati 17 GW di capacità eolica, quasi il massimo annuale mai registrato, l’UE deve quasi raddoppiare questo tasso di installazione entro il 2030 per raggiungere i suoi obiettivi.
In tal senso, il Green Deal europeo si basa su tre principi fondamentali per la transizione verso un’energia pulita, che mirerà a ridurre le emissioni di gas serra e a migliorare la vita dei cittadini europei:
- Assicurare un approvvigionamento energetico sicuro e conveniente per l’UE.
- Sviluppare un mercato dell’energia completamente integrato, interconnesso e digitalizzato.
- Riservare la priorità all’efficienza energetica, migliorando le prestazioni energetiche degli edifici e promuovendo un’economia energetica principalmente basata sulle fonti rinnovabili.
Ecco quindi che diventa fondamentale il fantomatico “reporting”, che vede comunque L’UE come uno dei sui maggiori fautori. Allo stesso tempo però, la Commissione Europea si impegna a raggiungere questi obiettivi attraverso step ben precisi:
- La costruzione di sistemi energetici interconnessi e reti meglio integrate per supportare le fonti energetiche rinnovabili.
- Promozione delle tecnologie innovative e di un’infrastruttura energetica moderna.
- L’aumento dell’efficienza energetica e la promozione della progettazione ecocompatibile dei prodotti.
- Decarbonizzazione del settore del gas e la promozione di un’integrazione intelligente tra i settori.
- Empowerment dei consumatori e il supporto agli Stati membri nell’affrontare la povertà energetica.
- Promozione degli standard e delle tecnologie dell’UE nel settore dell’energia a livello globale.
Questo il punto dei 27 Paese Membri, che si affacciano ormai al secondo trimestre del 2024 con grande ambizione, tanto grande quanto le sfide che li aspettano per essere in linea con l’Agenda 2030.
Mi permetto infine di concludere con una provocazione: nonostante L’Europa si fa fautrice di grandi risultati se confrontati con altre regioni del mondo, tutti viviamo sullo stesso pianeta. Il raggiungimento degli obbiettivi entro il 2030 sarà solamente il primo passo verso un mondo più sostenibile, con l’Europa che avrà il compito morale di esportare eventuali strategie di successo nel settore energetico.