Il governo brasiliano ha presentato lunedì il suo piano per eliminare la deforestazione in Amazzonia entro il 2030, utilizzando un’applicazione rafforzata delle leggi contro i crimini ambientali e altre misure nella più grande foresta tropicale del mondo.
Sotto la precedente amministrazione di destra del presidente Jair Bolsonaro, il Brasile aveva aderito a un patto del 2021 con oltre 140 paesi per porre fine alla deforestazione globale entro il 2030. Il presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva, che ha assunto l’incarico il 1 gennaio, ha fatto di questo impegno un pilastro della sua politica ambientale.
“Sono impegnato a riprendere la leadership globale del Brasile nella mitigazione del cambiamento climatico e nel controllo della deforestazione”, ha dichiarato Lula durante il discorso di lancio del piano.
Il Piano d’Azione per la Prevenzione e il Controllo della Deforestazione in Amazzonia (PPCDAm) stabilisce una politica coordinata tra più di una dozzina di ministeri fino alla fine del mandato di Lula nel 2027. Questo piano prevede l’uso intensificato di intelligenza artificiale e immagini satellitari per monitorare le attività criminali, la regolarizzazione dei titoli di proprietà terrieri e l’utilizzo di un registro rurale per monitorare la gestione corretta delle foreste, considerate vitali per rallentare il cambiamento climatico globale.
Le foreste degradate verranno recuperate e la vegetazione nativa aumentata attraverso incentivi economici per la conservazione e la gestione sostenibile delle foreste, afferma il piano. Tra le azioni previste, le autorità incroceranno le informazioni del sistema finanziario con il registro rurale, altre banche dati e immagini satellitari per individuare i disboscatori e gli allevatori di bestiame illegali.
L’intelligence finanziaria, ad esempio, può indicare movimenti di denaro per l’acquisto di attrezzature come motoseghe per il disboscamento o escavatori per l’estrazione illegale di oro. Il piano prevede anche la creazione di un sistema di tracciamento per legname, bestiame e altri prodotti agricoli provenienti dall’Amazzonia, in un momento in cui i paesi importatori richiedono sempre più spesso la prova che questi prodotti non provengano da terreni deforestati. Inoltre, si intende sviluppare un’economia verde per sostenere la regione amazzonica senza deforestazione, includendo la certificazione dei prodotti forestali, l’assistenza tecnica per i produttori, la fornitura di infrastrutture, energia e connessione internet, e l’incoraggiamento dell’ecoturismo.
Lula ha anche annunciato l’intenzione del governo di introdurre una nuova serie di misure per combattere crimini come il disboscamento illegale, l’estrazione illegale, la caccia e la pesca nelle terre indigene, nelle aree di protezione ambientale e in tutta l’Amazzonia.
Questo ambizioso piano rappresenta un passo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico e la protezione della biodiversità dell’Amazzonia, una delle risorse naturali più preziose e vulnerabili del mondo.