Le recenti normative europee e globali hanno reso obbligatoria la redazione dei report ESG (Environmental, Social, and Governance) per le aziende, mirando a promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale. In Europa, la Direttiva UE 2014/95, conosciuta come Non-Financial Reporting Directive (NFRD), e il successivo regolamento sulla tassonomia sostenibile, impongono alle grandi aziende e agli enti di interesse pubblico la pubblicazione di informazioni dettagliate sulla loro performance ambientale e sociale. Inoltre, il nuovo Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), pubblicato il 21 aprile 2021, estenderà l’obbligo a tutte le grandi aziende e a tutte le PMI quotate, coinvolgendo un numero sempre maggiore di imprese nel processo di rendicontazione ESG.

Queste normative hanno un impatto significativo anche sulle piccole e medie imprese (PMI), le quali, sebbene non direttamente obbligate, devono conformarsi ai requisiti ESG per rimanere competitive. Le PMI devono fornire informazioni dettagliate sulle loro performance ambientali per accedere ai finanziamenti, partecipare a gare d’appalto e mantenere relazioni commerciali con clienti e partner che già aderiscono a questi standard.

L’adozione di queste normative rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore trasparenza e sostenibilità aziendale. Tuttavia, per le PMI, questa transizione comporta notevoli sfide operative ed economiche.

In primo luogo, le PMI spesso non dispongono di personale interno formato sulla gestione dei dati ambientali e sulla conformità alle nuove normative europee. Questo porta alla necessità di investire in formazione specifica o di ricorrere a consulenti esterni, con costi che possono variare da 10.000€ a 30.000€ per la formazione iniziale e il supporto continuativo.

In secondo luogo, la raccolta manuale dei dati sulle emissioni di carbonio e altri parametri ambientali, che rappresentano il pilastro “Environment” della ESG, è un processo laborioso che richiede tempo e precisione. Si stima che le PMI possano impiegare fino a 650 ore di consulenza solo nel primo anno per conformarsi ai requisiti normativi, con costi che possono arrivare fino a 40.000€ annui per la raccolta e l’analisi dei dati ambientali. Inoltre, la conformità ESG non è un’attività una tantum; richiede un monitoraggio continuo e aggiornamenti regolari, che possono richiedere ulteriori 100 ore di lavoro mensili per mantenere i dati aggiornati e conformi.

Inoltre, all’interno dell’infrastruttura organica delle PMI, nella maggior parte dei casi, mancano delle competenze tecniche necessarie per analizzare i dati raccolti e prepararli per la reportistica secondo gli standard richiesti. Senza un’adeguata formazione o l’assistenza di esperti, le aziende rischiano di commettere errori che possono portare a sanzioni o alla perdita di opportunità di business.

Envify nasce con l’obiettivo di rivoluzionare il modo in cui le PMI gestiscono la raccolta e l’elaborazione dei dati ambientali, semplificando il processo di reportistica. Con l’automazione della raccolta dei dati sulle emissioni di carbonio e l’integrazione con sistemi aziendali esistenti, Envify offre una soluzione chiavi in mano che riduce significativamente lo sforzo manuale, garantisce l’accuratezza e minimizza i costi legati agli audit e alle potenziali sanzioni.

 

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