Secondo lo studio WoodMac potrebbe essere stata trovata la soluzione per una elettrificazione pulita di tutta la regione subsahariana
Africa subsahariana, elettrificazione possibile
600 milioni di persone in Africa non hanno accesso all’energia elettrica o ne hanno parziale accesso. Un nuovo studio Wood Mackenzie ha stimato le risorse necessarie per avviare l’elettrificazione green, entro il 2030 di questa specifica regione Africana.
La crescita dell’economia di un Paese è sempre legata alle fonti energetiche impiegate per sostenerlo. Wood Mackenzie, attraverso uno studio dimostra che per garantire un concreto processo di elettrificazione in tutta l’Africa subsahariana servono almeno 350 miliardi di dollari di investimenti entro la fine del decennio.
“Gli impianti solari e i sistemi di accumulo decentralizzati dal basso potrebbero non solo rimodellare il futuro energetico dell’Africa, ma rappresentare un esempio di efficienza e una lezione di etica per i prossimi modelli di business delle utility a livello globale“, ha affermato Benjamin Attia, analista di WoodMac.
Modelli off-grid
Un quinto del totale dovrebbe essere destinato alle fonti rinnovabili, in particolare agli impianti fotovoltaici off-grid, fondamentali nel fornimento di energia elettrica nel continente africano.
Le Nazioni Unite hanno messo in cima alla lista delle priorità lo sviluppo di progetti di realizzazione di impianti ad energia solare “off-grid”, cioè autonomia, in grado di “staccarsi” dalla fornitura della corrente elettrica del gestore energetico.
Attraverso questo modello di generazione il consumatore è contemporaneamente produttore e consumatore di energia. In questo modo, con un innovativo sistema di accumulo, l’energia in eccesso viene venduta, creando un vero e proprio mercato dell’energia tra “privati”.
Africa sempre più rinnovabile
Al momento, in quasi tutta l’Africa l’energia elettrica è generata da macchine a diesel o da vecchi impianti a carbone, con gravi conseguenze per l’inquinamento atmosferico e per la salute dei cittadini.
I costi delle tecnologie e dei materiali impiegati per la produzione di componenti di impianti fotovoltaici e di sistemi di accumulo/batterie sono in diminuzione da anni e questo potrebbe essere l’inizio di un approccio sempre più rinnovabile