Nella data odierna, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha presentato il suo Rapporto 2023, il quale getta luce su una situazione preoccupante riguardo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite da parte dell’Italia.
Secondo il rapporto, la nazione è ancora distante da tali traguardi, e il superamento di questa disparità richiederebbe un immediato e significativo cambiamento nelle politiche pubbliche. Questo cambiamento è essenziale per ridurre la povertà, le disuguaglianze e per migliorare la qualità ambientale. Inoltre, è fondamentale per fornire il supporto necessario alle imprese italiane nell’affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale.
L’evento di presentazione del rapporto è stato contrassegnato dalla conferenza della Medaglia del Presidente della Repubblica e ha visto la partecipazione dei leader dell’ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, oltre al direttore scientifico dell’Alleanza, Enrico Giovannini. Tra gli altri partecipanti di rilievo si annoverano la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e il Giudice della Corte Costituzionale, Giulio Prosperetti.
Il rapporto ASviS non solo mette in luce il problema, ma propone anche soluzioni “trasformative.” Tra queste, un’enfasi particolare è posta sulla necessità di una legge per il clima, che potrebbe accelerare il percorso verso uno sviluppo sostenibile. È importante sottolineare che il Governo italiano ha precedentemente accettato questo impegno sia a livello delle Nazioni Unite che dell’Unione Europea.
Il Rapporto 2023 evidenzia che l’Italia è ora a metà strada verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, ma lamenta ritardi significativi che mettono a rischio il conseguimento degli impegni assunti nel 2015 in sede ONU. In particolare, su 8 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), si sono verificati miglioramenti minimi, su 6 obiettivi la situazione è peggiorata, mentre su 3 obiettivi la situazione è rimasta invariata.
Secondo il rapporto, l’urgente necessità di interventi e riforme per recuperare il terreno perduto è stata ribadita nel corso del Summit ONU tenutosi a settembre 2023, al quale l’Italia ha confermato il proprio impegno.
L’analisi complessiva dell’ASviS si basa su indicatori compositi che mostrano che rispetto al 2010, l’Italia ha visto peggioramenti significativi in termini di povertà, sistemi idrici e sociosanitari, qualità degli ecosistemi terrestri e marini, governance e partnership.
Tuttavia, la situazione è rimasta stabile per quanto riguarda aspetti legati al cibo, alle disuguaglianze e alle città sostenibili, mentre si sono verificati miglioramenti modesti per la salute e l’economia circolare.
Il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini, ha sottolineato che “il Rapporto di quest’anno, dedicato all’analisi di quanto accaduto a livello globale, europeo e italiano da quando è stata sottoscritta l’Agenda 2030, mostra chiaramente che il nostro Paese, al contrario dell’Unione Europea, non ha imboccato in modo convinto e concreto la strada dello sviluppo sostenibile e non ha maturato una visione d’insieme delle diverse politiche pubbliche (ambientali, sociali, economiche e istituzionali) per la sostenibilità.” Aggiunge inoltre che, sebbene ci siano stati progressi, la mancanza di un impegno coerente da parte della società, delle imprese e delle forze politiche ha portato il paese su una strada di sviluppo insostenibile, un fatto evidenziato anche dalle analisi dell’opinione pubblica contenute nel rapporto.