Gli investimenti in un’infrastruttura sostenibile e nella ricerca scientifica e tecnologica favoriscono la crescita economica, creano posti di lavoro e promuovono il benessere.
È possibile raggiungere gli obiettivi legati allo sviluppo sostenibile senza investire sul progresso tecnologico? Anche secondo noi, la risposta è no. Senza tecnologia e innovazione, non c’è industrializzazione e senza industrializzazione non c’è sviluppo.
Nella società attuale le aziende devono essere estremamente veloce nei suoi cambiamenti per adattarsi con rapidità alle costanti nuove richieste del mercato. L’impresa moderna deve individuare i bisogni del mercato, definire strategie per il raggiungimento degli obiettivi, introdurre nuove pratiche commerciali efficaci e, non per ultimo, innovare i processi e le modalità lavorative utilizzando il “capitale d’impresa” disponibile.
Il quadro globale non è tuttavia omogeneo; ci sono numerose asimmetrie e disuguaglianze nell’accesso alle risorse, finanziarie e materiali, per promuovere un’industrializzazione equa, responsabile e sostenibile. Basti pensare che ancora 2,6 miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo incontrano impedimenti nell’accesso continuo all’elettricità. Infrastrutture inadeguate impediscono l’accesso a mercati, posti di lavoro, informazione e formazione, creando forti barriere alle attività economiche.
Fatti e cifre
2,5 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a servizi sanitari e quasi 800 milioni di persone, di cui molte di centinaia di milioni si trovano in Africa subsahariana e Asia meridionale, non hanno accesso all’acqua.
Per molti Paesi africani, specialmente in quelli a basso reddito, le restrizioni infrastrutturali esistenti inibiscono la produttività delle imprese di circa il 40%
L’industria manifatturiera rappresenta una delle principali fonti d’impiego, fornendo circa 470 milioni di posti di lavoro nel mondo – pari a circa il 16% delle 2,9 miliardi di unità della forza lavoro. Si stima che nel 2013 le manifatture abbiano offerto più di mezzo miliardo di posti di lavoro. Inoltre, ogni posto di lavoro nell’industria manifatturiera crea 2,2 posti di lavoro negli altri settori
Nei Paesi in via di sviluppo, quasi il 30% della produzione agricola viene sottoposta a lavorazione. Nei Paesi ad alto reddito ne viene lavorato il 98%. Ciò suggerisce grandi opportunità per i Paesi in via di sviluppo nell’industria agroalimentare.
La situazione in Italia
La pandemia e la crisi economica hanno spinto la società a guardare simultaneamente alla dimensione tecnologica, all’aumento di produttività e alla riduzione del consumo di risorse naturali. Le attuali tendenze che si registrano sono infatti verso un’innovazione basata sulle tecnologie digitali, il passaggio all’economia circolare e lo sviluppo di una nuova generazione di infrastrutture che siano davvero adeguate al ventunesimo secolo.
Relativamente al settore delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione, il 2021 ha visto importanti passi in avanti, mentre la politica ha promosso iniziative come le startup innovative, lo “Small Business Act” e lo “Startup Act”, adeguando il nostro paese alle politiche europee.
L’attuazione di queste politiche non sarà tuttavia facile; l’Italia presenta un panorama di imprese composto principalmente da realtà medio-piccole. PMI che sono però sofferenti a causa dei pochi fondi a loro disposizione e della concorrenza delle grandi industrie.
Obiettivi
I governi di tutto il mondo devono garantire le opere industriali e di infrastruttura a sostegno di uno sviluppo economico equo, responsabile e sostenibile delle imprese. Per fare questo, occorre tuttavia aumentare la cooperazione allo sviluppo affinché si abbatta il rischio povertà e l’indice di deprivazione materiale, oltre a proteggere i poveri dagli effetti di eventi estremi legati al clima o ad eventi naturali, economici o sociali.
Per il raggiungimento dell’Obiettivo 9 andrà quindi promossa un’industrializzazione inclusiva, che abbassi l’odierno divario economico basato su modelli novecenteschi che hanno lasciato indietro molte fasce sociali, e costruendo infrastrutture resilienti grazie ad interventi di innovazione sostenibile.