Il cibo è un diritto umano e la nutrizione è fondamentale per ogni essere vivente. È necessario ripensare il modo di coltivare, distribuire e consumare il cibo che si riesce a produrre.
L’ obiettivo numero 2 dell’Agenda 2030 dell’ONU recita: “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile”. Traguardi ambiziosi, che impongono di di ri-considerare come coltiviamo, condividiamo e consumiamo il cibo.
Sebbene nei primi anni di questo millennio ci sia stato un considerevole calo dell’incidenza della fame nel mondo, dal 15 all’ 11% a livello globale, negli ultimi anni questo dato si è stabilizzato non proseguendo il suo decremento. Quasi un miliardo di persone non raggiunge il giusto fabbisogno giornaliero di apporto energetico per vivere, di cui 150 milioni sono bambini. Due miliardi di persone sono in condizioni definite di “insicurezza alimentare” grave o moderata con conseguente calo delle difese immunitarie, quindi malattie, e spesso morte.
Molti organismi, agenzie ed organizzazioni internazionali sono attivi per combattere il problema della fame: UNICEF, FAO, Programma Alimentare Mondiale ed altri ancora promuovono azioni di sostegno, campagne di informazione e progetti di sviluppo nei paesi maggiormente colpiti dalla fame contrastando le principali cause che generano questo problema e introducendo indicatori per la misurazione (FIES)
Fatti e Cifre
Sebbene nei primi anni di questo millennio ci sia stato un considerevole calo dell’incidenza della fame nel mondo, dal 15 all’ 11% a livello globale, negli ultimi anni questo dato si è stabilizzato non proseguendo il suo decremento.
Quasi un miliardo di persone non raggiunge il giusto fabbisogno giornaliero di apporto energetico per vivere, di cui 150 milioni sono bambini. Due miliardi di persone sono in condizioni definite di “insicurezza alimentare” grave o moderata con conseguente calo delle difese immunitarie, quindi malattie, e spesso morte.
Nonostante il mondo produca già abbastanza cibo per tutti e ci siano le conoscenze e le competenze per intervenire in modo risolutivo. La fame nel mondo continua a essere un problema attuale e urgente. L’agricoltura la silvicoltura e la pesca potrebbero offrire cibo nutriente per tutti e generare redditi adeguati, sostenendo uno sviluppo rurale centrato sulle persone e allo stesso tempo proteggendo l’ambiente. Ma un dato è sconfortante e rivelatore, secondo il recente studio del Global Compact delle Nazioni Unite e di Accenture Strategy, 1000 CEO nel mondo intervistati a proposito degli obiettivi uno e due dell’Agenda 2030, cioè combattere la povertà e la fame, hanno dichiarato di considerarli solo al quart’ultimo e penultimo posto tra le priorità delle aziende.
Obiettivi
Tra le soluzioni più condivise dagli studiosi del fenomeno dell’insicurezza alimentare c’è quella dell’incremento di un’agricoltura resiliente e sostenibile insieme all’utilizzo di risorse alimentari locali. Il cibo è una risorsa “rinnovabile” che va gestita in modo corretto per evitare il circolo vizioso di povertà, malattia, malnutrizione.
Non esistono problemi globali che non siano collegabili alla nostra vita quotidiana. Come cittadini e consumatori dobbiamo acquisire una nuova serie di conoscenze e competenze che ci permettano di fare scelte sociali, economiche e civili più consapevoli. Basterà un decennio per imparare a guardare il mondo in modo diverso: come specie, e non più come singoli individui?